DimenticAnsie.

Posted by opinionista on Giugno 3, 2011

si era visto parlarottare con due signore, mentre loro se ne stavano in piedi penzolando pesanti buste della spesa. ma non era vero.
si era visto aggiungere tante cose e poi se l’era viste togliere tutte insieme.
lo si era visto in giro con fare distaccato per via di una questione che lo impensieriva, andarsene per via di torpignattara.
si era visto costretto, pensava, costretto da un maledetto giorno a pensare soltanto a quello, quel cazzo di giorno.
fra tanti bastardi ce ne sarà stato uno più bastardo di lui, aveva pensato e ripensato.
Prima c’è la speranza, poi la delusione, poi il dolore, poi il veleno, il rancore, l’odio.
Poi dopo l’odio, l’azione, l’errore de sbajo, la perversione, il senso di colpa, il pentimento, le scuse.
Infine la speranza, di nuovo, il bisogno d’amore che imperterrito non vuole saperne di mollare, di allentare la presa neanche per un secondo.
i cinesi silenziosi, i bangladesh agliosi, gli africani ciondolanti, adolescenti rasati in tuta, pischelle acchittate tacco e body, jeans a sigaretta, insegne che chiamano ma che non ci credono manco loro, la macchine incolonnate davanti al semaforo, quelle in doppia fila che ti fanno sbroccare ed il caldo che porta un afa profumata di castagno bagnato.
l’autobus non ci passa e la fermata dopo pochi metri è piena di occhi che aspettano concentrati quasi che vorrebbero attirarlo a loro, qualcuno presumibilmente ha fretta, è tanto che aspetta, qualcun’altro non riesce a fermare le gambe perchè sono ore che deve pisciare.
al centro della carraggeta intanto si corre un’altra corsa, un senso unico alternato in cui sfrecciano un numero imprecisato di coatti in motorino, e sò occhiatacce a volte, altre ci si riconosce.
quel chiodo fisso ch batteva con la forza delle canne che non si era riuscito a risparmiare. quel chido fisso e tutta quella gente. quanta gente e l’autobus che non riusciva ancora a liberarsi e passare.
perchè il semaforo è sempre rosso?
menomale che sto a piedi e stò per arrivare.
l’importante è partecipare, si, vabene, prima hanno fatto il traffico e poi c’hanno costruito Roma attorno, prima ciò che era una paranoia ora virava in un fastidioso malditesta sotto un cielo pesante come piovosi giorni di Giugno.
..porcoddio! ho lasciato il telefonino ar bare.

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