L’amico distratto
Posted by opinionista on Luglio 12, 2010
Avevo un amico molto distratto. Talmente distratto che perdeva di tutto ma soprattutto perdeva occasioni. Che poi non so neanche quanto fossimo così amici visto che lui era amico di tutti ma intimo di nessuno. Tutti noi che lo frequentavamo non sapevamo nulla di più di ciò che vedevamo. Nessun segreto, nessun pettegolezzo. Ma questo mio amico (o presunto tale) aveva ormai cronicizzato la sua distrazione. Sembrava quasi che non gli importasse perdere tutte quelle occasioni, come se tutto in fondo gli scivolasse addosso e nulla fosse così importante da farlo fermare per cercare ciò che aveva perduto. Una volta, forse la prima e unica volta in cui siamo stati intimi, gli ho chiesto se per caso non le fosse mai capitato di cercare ciò che aveva perduto e perché sembrava non gliene importasse nulla. Fu una domanda istintiva sicuro di non ricevere risposta. Invece me la diede, a modo suo, mostrando un sorriso amaro, parlandomi senza guardarmi negli occhi come sempre "Certo che mi è capitato di tornare a cercare una delle mie occasioni perdute. E’ successo tempo fa, sono stato più di un anno a cercarla e quando l’ho ritrovata non era più lei. Era cambiata, mutata, trasformata. La delusione fu grande, troppo grande. Per questo non torno più indietro, meglio il dolore della delusione."
Fu l’ultima volta che parlai con l’amico distratto. Successivamente ci incontrammo un altro paio di volte ma ormai avevo la sensazione che l’avermi raccontato il suo passato lo avesse definitivamente allontanato da me. Poi un bel giorno è sparito dalla circolazione. Chiesi in giro agli amici comuni, al bar, che fine avesse fatto, provai a cercarlo dove abitava ma nessuno aveva più notizie. Uno dei nostri amici comuni una volta ridendo mi rispose "magari stavolta s’è perso lui". No non ci credo, preferisco pensare che si è ritrovato.
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