Discovery Channel – I Maschi di Umani-
Posted by opinionista on Agosto 10, 2011
Nell’osservazione di questa specie animale chiamata Umana, del genere dei Primati, la prima cosa che balza agli occhi è la sua componente maschile.
I Maschi.
I maschi di essere umano fanno schifo.
Fanno schifo in due modi soltanto, ma tanto.
Nel primo fanno schifo e se l’accollanno. Nel secondo lo nascondono.
Quindi nel secondo allo schifo aggiungono altro schifo, perché mentono.
I maschi non sentono. Non sentono niente. Non hanno sentimenti oltre quello del divertimento, ancor di più se inutile e becero. Questo si concretizza in una serie di suoni gutturali che compaiono quando si radunano tra loro in piccoli, medi e o grandi gruppi detti “gruppi di stronzi.”
I Maschi hanno tanta paura, hanno un senso di colpa biologico, si vergognano al punto che neanche sanno di vergognarsi, sono costretti ad inventarsi a sostegno di se stessi degli alibi esistenziali, che li mantenga così lontano dalla verità da credersi persino Responsabili.
Responsabili sul lavoro (prassi accessoria che manda avanti molte loro tribù), responsabili nelle relazioni, responsabili con la prole, responsabili con loro stessi.
I Più vitali tra loro, quelli che non vivono in cattività, gli esemplari selvaggi, si contraddistinguono per l’esatto contrario, la loro affezione nei confronti dell’irresponsabilità.
Non lavorano, rubbano e saccheggiano, hanno relazioni instabili, la prole è lasciata crescere in santa pace, non hanno sviluppato senso del dovere nenache verso loro stessi.
Ma procediamo con calma, che si rischia di perdere alcuni dettagli, e si sa, la differenza la fanno loro.
I Maschi tutti sono dipendenti. Si drogano con tutto, hanno una spiccata tendenza alla dipendenza.
Dipendono spesso da tutto ciò che dà loro piacere o la sua traslazione perversa.
Per questo “stronzi”.
Possono annà a rota con qualsiasi cosa, anche con stupidi oggetti, utensili assurdi, accumulandone a iosa, oppure, come spesso accade, sentirsi bene, orgogliosi, per le capacità mostrate in qualche attività tecnica. (in questo caso si battono il petto con pugni chiusi)
Ma la rota per antonomasia è quella rivolta per un attività che più di una volta ha causato guerre ed orrorri, scopare, ricordiamo a tal proposito la Guerra ante litteram, la guerra di Troia..
I Maschi stanno a rota a scopà. Vanno a rota in tre modi. Il primo è la rota che hanno prima di aver scopato. Spesso questa è la rota più forte, perché ancestrale, riguarda la sussunzione biologica, ha che fare, forse, con un preistorico tratto animale che comprende l’eccitazione che dà la caccia e il possesso.
Il secondo è la rota di ri-scopare. Questa è una rota meno rota della prima, ma sempre rota.
Forse anche qui il richiamo animale è la componente principale di questo agito.
C’è un numero di volte che serve per essere sicuri che quella femmina rimanga gravida del proprio seme e porti avanti il proprio tratto genetico nel mondo.
(i maschi sono così idioti che non comprendono davvero che il preservativo, oggetto contraccettivo di loro stessa invenzione, impedirà che questo destino naturale si compia, e continuano così a scopare nello stesso modo in cui avevano principiato, in una sorta di trance emotiva)
Poi la terza, ed ultima, questa rota è la più complessa e la meno biologica, piuttosto definibile come psicologica, la rota che chimeremo amore.
I primati, dei quali l’essere umano è il restyling più venduto, essendo una specie sostanzialmente indifesa a fronte di una natura che definire maligna è poco, hanno tramandato questa abitudine che definiscono con la parola: amore.
( gli esseri umani sono ciò che definiscono, perché della specie animale sono sicuramente i più presuntuosi. convinti di essere quelli più sviluppati, in primis nel linguaggio, quando poi, non sempre è reale, dall’osservazione diretta, infatti, appare chiaro come un sacco di gente straparli e altrettanta non capisca un cazzo)
L’amore, in realtà, è il risultato di una serie di azioni e coazioni più o meno stereotipate che prendendo impulso dall’affetto, sublimando ad arte proprio questo bisogno emotivo di sentirsi protetti.
Si pensa erronenamete che sia la femmina ad avere bisogno di protezione, in quanto debole.
Mai cosa più falsa fù creduta su questi esseri cosi adorabili.
Il maschio è il debole per definizione, essendo il ritratto corporeo dell’inutilità.
Si perché l’oggetto che lo rende utile in natura (l’unico) è lo stesso che lo definisce come inutile se non dannoso per la comunità, il pene.
Il pene è sorretto dai testiocoli ed insieme conservano e diffondono il seme che raggiunto l’ovaio femminile, posto all’interno dell’utero, darà vita alla reiterarazione infinita dello strazio dell’esistenza della specie.
Il pene però al tempo stesso è demonizzato, per il suo carattere estroso ed estroflesso che mal si confà al complesso ordine sociale che l’essere umano è andato via via costruendo.
L’apice dell’evoluzione della specie per capicità e sviluppo tecnologico coincide anche con il punto massimo di mediazione-allontanamento dal suo tratto immediato, dalla sua matrice naturale, e quindi è il maschio è l’assioma dell’unitilità.
Genere bandito, o mal tollerato, genere storicamente e biologicamente superato, che per sopravvivere alla sua estinsione certa ha sviluppato una sorta di contromisura darwiniana: la sua femminilizzazione.
(si perché il maschio è molto duttile, sa trasformarsi, è per definizione morbido in quanto inconsistente).
L’amore, come abbiamo introdotto, sublima un forte senso di timore refernziale nei confronti della vita. Il maschio va a rota perché più di tutti inpersonifica in maniera corporea questo timore non potendo mai conoscere ne in atto ne in potenza la rassicurante sensazione di generarla.
L’amore però è un elemento fragile in quanto adattativo.
All’osservazione appare chiaro come Cambiando il contesto ecologico cambia ciò che è vissuto come pericoloso, quindi, cambia ciò che in qualche modo definisce questa pittoresca abitudine.
Il genere maschile ha oramai assunto nel suo adattamento sociale ultimo questo elemento come il fulcro della propria identità.
Il Maschio si riconosce nell’appartenza a questo idioma. Forse costretto proprio dalla sua stessa endemica debolezza.
Il Maschio appare quindi come marito e padre amoroso. Il maschio è marito sensibile, è padre attento e premuroso.
Ma Questa è una trasformazione evolutiva. Come il collo per le Giraffe.
Prima non era così. Fin quando questa specie di scimmia glabra visse con i frutti della terra il maschio aveva una altro compito. Contribuire al recupareo del cibo, collaboarre alla difesa del branco, scopare e dormire.
La modernità, lo sviluppo, la tecnologia, l’urbanizzazione hanno trasformato questo semplice algoritmo in altro.
Il Maschio è diventato amoroso. Più per necessità che per una scelta, sembrerebbe.
Necessità che risponde alla paura dell’emarginazione sociale.
Ma questo ha contribuito a renderlo cattivo.
Ancor più cattivo.
Perché se prima la cattiveria era dovuta a questa distanza irriducibile dall’emotivo, oggi si è aggiunta una forma di scissione psicologica dal proprio se corporeo, forzata, necessario e rancoroso allontanamento dalla propia natura.
(Immaginate come se si sviluppasse la moda di impedire alle femmine di rimanere incinte. Di procreare, di fare figli, di accudirli, di soddisfare il loro bisogno di nutrire e di insegnare, di essere fondamentali per qualcun altro per definizione loro, e per definizione indifeso, come può essere solo un cucciolo/a. Oppur se si confinasse di contro la loro esistenza nell’angusto dover essere che questo comporta. Sarebbero imbufalite, comprensibilmente..tanto che in Cina, dove questo esperimento è stato attuato davvero, le donne sono impazzite e cuciono per ore e ore, anche di notte)
Il Maschio oggi infatti lo è, e vive una condizione simile ai cristiani ai tempi delle persecuzione romane.
Ma nessuno lo sa, nessuno se ne accorge.
Questo paradosso è però, purtroppo, colpa loro. Anche questo, come se non bastasse.
Si perché oltre a fare schifo, oltre ad essere perseguitato, il maschio non è stato in grado di promuovere se stesso nel passato. Si è fatto pessima pubblicità e oggi è vittima di questo pregiudizio leggittimo.
E’ definito come il responsabile della rovina del mondo.
Dello stupro della natura e della violenza dominante.
E probabilmente è così.
Infatti Oggi ogni feto dotato di buon senso sceglie di nascere femmina.
Ma è impossibile. Perché il buon senso è una stronzata.
Così nascono ogni giorno milioni di maschi, milioni di esseri inutili e schifosi.
Milioni di esseri destinati ad una vita da rinnegati, da rifarditi, nel migliore delle ipotesi “stronzi” nella peggiore da infami traditori.
La società umana oggi si basa sulle relazioni, le relazioni primarie si definiscono legami, di cui il perno centrale è la Coppia.
La coppia è costituita da due esemplari di umanoidi, per lo più in quet’ordine, un maschio e una femmina, ma non è detto.
Essa è costruita intorno alle esigenze della parte femminile che la compone.
La coppia è femminile per antonomasia.
Nasce dall’esigenza di accoppiarsi, poi trasmuta di senso e diventa il parallelepipeto al cui interno si sviluppano e trovano casa i bisogni femminili.
La noia naturale che il maschio prova nella coppia è spiegata in questo senso.
La soddisfazione che prova una femmina è figlia della stessa coerenza.
La femmina nella coppia soffre solo se il maschio agisce la sua naturale riottosità nei confronti di questa dimensione. Altrimenti per lei la coppia è il proprio crogiuolo, prese come sono dalle loro attività quotidiane pregne di senso, la coppia risulta essere per loro il caldo ristoro serale.
Non c’è bisogno che vi spieghi che quanto più un maschio è selvatico, tanto più lo sarà il sacrificio che la coppia significa per lui, tanta sarà la ribellione che sentirà e dovra gestire per contenersi e non quindi non essere cacciato.
Nella coppia si trovano bene i maschi beta-zeta, i maschi alpha (selvatici) non possono.
Alla demonizzazione sociale crescente del tratto selvatico ha corrisposto il successo per gli esemplari beta-zeta.
Perchè L’alpha è il soggetto nemico della società.
Il soggetto minaccioso, perché forte, perché bello, perché in grado di rovinare l’ordine costituito, è il soggetto rivoluzionario.
Il maschio alpha infatti, quando espresso, è il nemico numero uno dell’ordine borghese, nemico giurato dell’ordine religioso e sociale forgiato intorno alla famiglia (estrinsecazione della coppia), nomade per natura non riconosce nessun territorio come patria, nemico della pace per via della propria inquitudine naturale ( il suo compito in natura si riduce alla fine in una scopata) nemico del progresso per la sua naturale pigrizia e inadeguatezza a fare. ( il maschio abile, pratico, risolutore dei problemi tecnici, che aggiusta e inventa è un equivoco generato dalla promozione del maschio beta-zeta che ha sublimato la sua inespressione sessuale in altro)
Nemico di se stesso perché la sua inutilità naturale è stata prodroma del salto più alto che una specie animale abbia mai fatto rispetto al senso della vita; il suo annichilimento.
Per il maschio alpha nella sua massima espressione la vita non ha nessun senso.
Per questo in fondo fa schifo. Perché la vita stessa, alla fine della fiera, gli fa schifo.
Domandiamoci, daltronde, come possa essere possibile per un animale a cui fa schifo la vita di essere apprezzato.
Eppure pare che il nichilismo sia la forma più avanzata di progersso emotivo.
Appare come il gradino più alto dell’emancipazione.
E’ senza dubbio sinonimo di privilegio.
Il Privilegio della disaffezione a qualsiasi indirizzo di senso è la più grande scoperta che abbia mai fatto il maschio, il contributo maggiore che abbia dato all’umanità in primis, al mondo intero poi.
Mentre la femmina è la custode del senso della vita, il maschio è il custode del a-senso( che non è la morte come freud, uno scimmione inquieto, aveva profetizzato erroneamente) ma è il presente. Il Presente è un a-senso.
Se il passato non esiste, perché già esistito, la femmina è la custode del futuro e il maschio del presente.
Se il passato non esiste al di fuori della memoria, i corpi delle femmine si materializzano nella loro processualità interna, quelli del maschio invece appaiono sospesi, appesi come lo scroto, come l ’attimo nel presente se slegato ad un idea qualsiasi di futuro.
Se i corpi delle donne hanno un tempo quello dei maschi non ne hanno alcuno, se non quello presente. Il corpo del maschio è a punta. Quello delle femmine è concavo.
In fisica è certo che i corpi a punta disperdano l’energia mentri quelli concavi la conservino.
Se la natura ha inventato il maschio, o dio con una costola di eva, qualche motivo ci sarà.
Ma non è dato sapersi, è un mistero il cui senso se c’è, è imprescutabile.
Come imprescutabile è il senso del big-bang.
(anche se nessuno si sognerebbe mai di demonizzare il big.bang)
Il Big-bang è un attimo senza tempo, oppure anche un tempo senza attimi.
Esattamente come è la vita del maschio.
L’evoluzione è un tempo solido, invece. Un tempo fatto di passaggi ognuno dotato di un significato e un senso preciso. L’evoluzione è femmina.
Il maschio è il freddo di una scintilla, la femmina il colore del fuoco.
Svelata ora la genesi dello schifo passiamo ad altro.
Come lo schifo si manifesta. Lo schifo si manifesta attraverso una serie di movimenti precisi.
La testa che rotea per assecondare il bulbo oculare preso dall’osservazione attenta di un esemplare attraente di femmina.
Il pene che si gonfia irrorato di sangue tradendo esteriormente all’esterno il proprio desiderio, la propria libidine.
La voglia irrefernabile di toccare l’oggetto momentaneo del desiderio.
Lo schifo si reitera all’infinito. Ma ha dei cambi di intensità. Essi dipendono dalle stagioni naturali del soggetto, da quelle metereologiche e dalle stagioni sociali, dette ere.
In gioventù il desiderio di accoppiarsio è compulsivo quanto però superficiale.In età adulta è profondo ma meno urgente e presente. In Primavera ed in estate esiste un picco di desiderio, in maniera trasversale. Così come è trasversale la coppia. La coppia aumenta il desiderio sessuale perché lo demonizza.
La coppia demonizza il desiderio sessuale maschile rafforzandolo in una maniera perversa.
Mentre fortifica quello femminile defininedolo “coerente” al progetto.
Quale? Quello della copppia. (Per coppia vedi sopra).
Ma se è della coppia, una volta visto sopra, avete capito che non è per il maschio. Almeno, per la sua tipologia selvatica.
L’osservazione del mondo maschile umano continuerà nelle prossime puntate.
Tutto quello che è stato riportato sin qui vale allo stesso modo anche per il maschio omosessuale, le uniche differenze sono nell’oggetto del desiderio, e nella comprensione reciproca, migliore, dovuta senza alcun dubbio alle connessioni cognitive immediati che si creano fra esseri simili.
Nella prossima puntata proveremo ad approfondire qualcuno dei molti aspetti che abbiamo introdotto oggi, magari arrivando persino a fornirvi una spiegazione razionale di questo fenomeno che i maschi hanno introdotto nel mondo animale che si chiama Logica, una processo inutile quanto velleitario.
Filed under lamate st.rt.
la saga dei luoghi comuni del femminismo ?
“La coppia demonizza il desiderio sessuale maschile rafforzandolo in una maniera perversa.
Mentre fortifica quello femminile defininedolo “coerente” al progetto.”….naahhh
Genio!